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Aiut Alpin Dolomites » Storia

La Comunità di Lavoro

Le vicende fin qui riferite sono di pubblico dominio e come si è detto, hanno avuto vasta eco sui mezzi di informazione. Presso l' Amministrazione della Provincia di Bolzano, la posizione del soccorso alpino è da tempo oggetto di discussioni e parecchi sono stati i tentativi di regolamentazione. Già nel 1987 una legge provinciale, peraltro mai diventata operativa, ha previsto una gestione consorziale dell' elisoccorso in montagna, affidata a CNSA e BRD (i soccorsi alpini del Club Alpino Italiano e dell'Alpenverein Südtirol) insieme con la Croce Bianca. II 12 giugno 1991 viene firmato l'accordo di base tra Croce Bianca e varie associazioni di montagna e di soccorso alpino (in seguito definiti membri della Comunità di Lavoro per I' elisoccorso provinciale) per l'istituzione dalla tanto auspicata collaborazione. La Croce Bianca viene nominata capofila della Comunità, sono riconosciute le competenze dei due enti di soccorso alpino, le centrali operative, l'utilizzo dei due elicotteri provinciali e di un terzo mezzo in casi eccezionali. Nel giugno dell'anno successivo questo accordo diventa legge provinciale.

Per comprendere le ragioni che portano a questa convenzione è necessario aggiungere qualche chiarimento sulle modalità di impiego dell'elicottero nei soccorsi, definite con le sigle HEMS e SAR. La prima (Helicopter Emergency Medical Service) si riferisce all' impiego tipico come eliambulanza, cioè al trasporto di malati tra vari ospedali, emergenze mediche a valle, assistenza a infortunati stradali e sul lavoro, etc. La seconda (Search And Rescue, termine coniato in origine per i salvataggi in mare) significa "ricerca e soccorso", e sottintende anche assistenza senza necessità di prestazioni mediche. In montagna la ricerca di un disperso è piuttosto rara, complessa risulta invece la localizzazione di un infortunato o di un alpinista in difficoltà. L' intervento di gran lunga più difficile è il recupero di uno scalatore su montagne rocciose o in alta quota. In questi casi è indispensabile la collaborazione delle squadre di soccorso alpino i cui membri sono gli unici ad essere addestrati, attrezzati e abilitati dalla legge ad assolvere questi compiti. Di loro pertinenza sono anche gli incidenti e le emergenze mediche di escursionisti e sportivi, che si verificano in montagna, su terreni impervi o innevati, lontani da strade di accesso. La costituzione della Comunità di Lavoro è pertanto un atto dovuto per il soccorso alpino, che in Alto Adige riguarda quasi la metà degli interventi tramite elicottero.

Ma chi sono i membri della Comunità di Lavoro (C.d.L.) e come operano le loro organizzazioni? La Croce Bianca fu fondata nel 1965 come associazione di diritto privato, con lo scopo di organizzare in Provincia una alternativa alla Croce Rossa. Con i suoi 2.800 collaboratori è oggi il più grande ente non-profit dell' Alto Adige; dispone di 32 sezioni periferiche, 220 ambulanze variamente attrezzate e 43 mezzi per la protezione civile. I due elicotteri BK 117, denominati Pelikan 1 e Pelikan 2, stazionati rispettivamente a Bolzano e a Bressanone, rientrano nella sua gestione anche se formalmente fanno capo alla C.d.L. II Bergrettungsdienst (BRD) è entrato in attività negli anni `50 e dispone di una organizzazione capillare in tutta la provincia, con oltre 700 persone suddivise in 34 stazioni di soccorso. II Corpo Nazionale Soccorso Alpino (CNSA) del CAI, con circa 500 uomini, si basa su 22 stazioni di soccorso, con maggior presenza e attività nelle montagne delle Dolomiti e nei ghiacciai della Val Venosta, dove operava da decenni il Consorzio Nazionale Guide e Portatori AVS e CAI sono le associazioni alpinistiche alle quali fanno capo i sopra menzionati gruppi di soccorso alpino.

Nel panorama degli enti preposti al soccorso va citata anche la Centrale Operativa Emergenza 118 (COE). Questi enti sono istituiti nei primi anni novanta su iniziativa del Servizio Sanitario Nazionale: il Decreto del Governo per la relativa attivazione porta la data del marzo 1992. A Bolzano la Centrale diviene operativa nell'autunno dell'anno successivo, tra le prime in Italia. Presidiata a turno da 15 operatori, é in funzione 24 ore al giorno; vi lavorano anche 10 infermieri e 3 medici. E' raggiungibile al numero 118 (112 dal 17.10.2017) tramite 30 linee telefoniche e dispone inoltre di varie ricetrasmittenti, di cui una sintonizzata sulla frequenza del soccorso alpino.

Dopo la costituzione e il riconoscimento della Comunità di Lavoro da parte della Amministrazione Provinciale, la Croce Bianca continua a gestire attivamente e in proprio I' elisoccorso, mentre la Comunità viene praticamente messa a riposo. Non vengono indetti gli incontri periodici previsti, non è nominato il comitato dei garanti, non vi sono proposte per l'impiego del terzo elicottero. Alcuni tentativi di realizzare un consorzio, come suggerito dal presidente dell' Alpenverein Luis Vonmetz, analogamente a quanto avvenuto in altre regioni italiane (per esempio in Piemonte, dove opera una rete di soccorso molto efficiente), non hanno successo. Solo-parecchi anni dopo il dialogo tra C.d.L. e Provincia comincia a diventare costruttivo. Nel dicembre 1995 un ordine del giorno del Consiglio Provinciale, illustrato dal rappresentante ladino Carlo Willeit, invita la Giunta a includere al più presto Aiut AIpin Dolomites nell' elisoccorso dell' Alto Adige. Negli anni successivi si moltiplicano i contatti per trovare un accordo tra C.d.L., Croce Bianca e Aiut Alpin Dolomites. Nonostante i tentativi degli assessori provinciali alla Sanità e al Turismo, dottor Saurer e dottor Frick, di attivare una collaborazione, incomprensioni burocratiche e diversità di opinioni sulle modalità dell´ integrazione rendono molto difficile la sua attuazione.

Nel frattempo, pur non avendo superato tutte le difficoltà finanziarie, Aiut Alpin Dolomites continua la propria attività al servizio di un numero sempre crescente di alpinisti e sciatori in difficoltà. Ormai gode del più ampio appoggio, morale e concreto, delle genti ladine e di tanti cittadini dell' Alto Adige, che hanno avuto modo di apprezzarne l'impegno. Oltre al generoso aiuto del Corpo Nazionale Soccorso Alpino del CAI, è ora possibile contare sui contributi di sponsor sempre più importanti. Anche i finanziamenti di amministrazioni comunali, di enti e associazioni turistiche sono aumentati. II numero dei soci sostenitori tesserati arriva a quasi 2000 iscritti, così come è in aumento il numero dei mecenati privati.

Anche la Provincia, come previsto nei vari accordi, riesce a far pervenire all'elicottero AAD qualche contributo per interventi di soccorso particolarmente difficili. Per il periodo 1991-1995 la Giunta Provinciale eroga, in varie soluzioni, 218 milioni di lire al netto di imposte, che arrivano però a destinazione con molto ritardo. Complessivamente, nei primi 6 anni di attività di Aiut Alpin Dolomites, i contributi provinciali sono inferiori al 10% delle spese di volo sostenute.


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